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Portello Factory stories: la storia dell’Alfa Romeo nelle corse

Portello Factory stories: la storia dell’Alfa Romeo nelle corse

Portello Factory stories: la storia dell’Alfa Romeo nelle corse

Testi e immagini: Centro Documentazione Museo Storico Alfa Romeo e archivio Scuderia del Portello.
Con il contributo della mostra ospitata da IL CENTRO (Arese 1/16 giugno 2018)

L’ALFA ROMEO E LE COMPETIZIONI
Nel DNA dell’Alfa Romeo c’è la costante ricerca del primato tecnico/tecnologico finalizzato alle Competizioni, per poi trasferirlo sulle vetture di produzione.
Questo ha comportato che ogni Alfa Romeo ha corso e ha vinto in ogni categoria, sempre e ovunque su ogni campo di gara in ogni angolo del Mondo, sempre sotto il segno del Quadrifoglio.
Con queste premesse le competizioni sono state gestite da diverse strutture nei vari periodi di vita aziendale.

Reparto Sperimentale all’interno della Direzione Progettazione e Sperimentazione Alfa Romeo dal 1911 al 1930 con Sede a Milano.

– Vittoria del 1° Campionato del Mondo Automobilistico con la P2 (Brilli Peri) nel 1925

– Primato definitivo sulle Bugatti dal 1930

L’Alfa Romeo compie un primo decisivo salto di qualità, anche sotto l’aspetto delle competizioni: dapprima vincendo la Targa Florio del 1923 (il primo dei 10 successi della casa milanese sul circuito delle Madonìe) con la “RL TF” che segna anche l’esordio del “Quadrifoglio”, quale emblema delle Alfa da corsa, poi nel 1925, con la “P2 Gran Premio” si aggiudica il primo Campionato del Mondo Automobilistico della storia, che corrisponde anche al primo dei cinque allori iridati conquistati dalla Casa del Biscione.

La Scuderia Ferrari dal 1930 al 1938 con sede a Modena e l’Alfa Corse dal 1938 al 1940 con sede a Milano, sino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale.

– Epiche le vittorie nella 24 ore di le Mans, Mille Miglia ,Targa Florio con vetture quali 6C 1750 e le mitiche 8C.

– La vittoria della Coppa Vanderbilt a New York con la Tipo C.

– L’impostazione della vettura da formula tipo 158.

Gli anni Trenta rappresentano il periodo in cui prende forma la leggenda dell’Alfa Romeo: dai grandi piloti – tra cui Nuvolari, Varzi, Campari – alla figura di Enzo Ferrari, dipendente e pilota dell’Alfa, dalle leggendarie vittorie sportive – Mille Miglia (record imbattuto di 11 successi), 24 ore di Le Mans (4 vittorie consecutive), Targa Florio, numerosissimi Grand Prix internazionali – agli straordinari contenuti tecnici e stilistici delle gran turismo carrozzate da Touring, dallo sviluppo delle tecnologie legate ai motori aeronautici alla rivalità con le case tedesche, si può affermare che le  Alfa siano state le dominatrici del palcoscenico sportivo internazionale.

Nel 1933 l’Alfa Romeo entra a far parte dell’I.R.I., l’Istituto per la Ricostruzione Industriale, e il nuovo soggetto proprietario sceglie Ugo Gobbato come direttore generale: questo ingegnere veneto  ricopre un ruolo fondamentale in termini di razionalizzazione e riorganizzazione produttiva. Il core-business si focalizza sui motori d’aviazione, sui veicoli industriali, sulle vetture da turismo e da competizione.

Reparto Sperimentale nell’ambito della Direzione Progettazione e Sperimentazione Alfa Romeo dal 1945 al 1951 e il ritiro dalle Competizioni: gli Anni ‘50

– Vittoria dei primi due Campionati di Formula 1 dell’era moderna nel 1950 (Farina) e nel 1951 (Fangio) con la vettura tipo 158/159.

Il dopoguerra segna una svolta epocale per l’Alfa Romeo: con la “1900” (1950), prima vettura a scocca portante e progettata con criteri industriali, viene inaugurata al Portello la prima catena di montaggio e l’anno successivo l’Alfa Romeo si ritira ufficialmente dalle competizioni – dopo aver vinto con la monoposto “158” (1950, Nino Farina) e la “159” (1951, Juan Manuel Fangio) i primi due Campionati del Mondo di Formula 1 – per concentrarsi sulle vetture di produzione.

Nel 1954 nasce la “Giulietta Sprint”, che diventa insieme alla “Spider” (1955) e alla “berlina” (1955) un’auto fondamentale non solo per la storia dell’Alfa: stabilisce nuovi parametri (la prima vettura di serie con un motore bialbero completamente in alluminio), rappresenta la voglia di emergere del Paese dopo il periodo buio della guerra, consolida la casa del Portello come “grande produttore”.

L’Autodelta e il ritorno alle competizioni: 1963 – 1985

– Successo nel campionato europeo turismo con la GTA negli anni 1966, ’67, ’69 e ’71.

– Campionato Marche e Campionato Prototipi nel 1975 con la Tipo 33 TT 12 e nel 1977 con la Tipo 33 SC 12.

Gli anni Sessanta iniziano sotto il successo della “Giulia” (1962) che sviluppa in altre dimensioni la filosofia della precedente “Giulietta”, costringendo l’Alfa Romeo ad un ampliamento produttivo che si concretizza nel nuovo stabilimento situato ad Arese, alle porte di Milano.
Al termine della lunga carriera, la “Giulia” e le sue derivate raggiungono il traguardo produttivo del milione di unità.

In questo decennio l’attività sportiva riprende ufficialmente: viene fondata l’Autodelta, attiva dal 1963 al 1985 sotto la guida dell’Ing. Carlo Chiti, con il compito di preparare all’impiego sportivo le vetture di normale produzione, nonché di allestire ex novo vetture da competizione.
Si afferma presto come reparto di esperienze avanzate di Alfa Romeo per oltre un ventennio, in tutte le specialità dell’automobilismo sportivo, dominando la scena dei campionati Turismo e Gran Turismo per oltre un decennio: vince con le “Giulia TZ” (1963), le “TZ 2” (1965), le “Giulia GTA” (1965) e le “33” (dal ’69 al ’71) sui circuiti di tutto il mondo, oltre ai Campionati Sport Prototipi nel 1975 con la 33 TT 12 (Campionato Marche) e nel  1977 con la 33 SC 12 (Campionato Prototipi) pilotate da Arturo Merzario, Jacques Laffite, Jochen Mass, Derek Bell, Nino Vaccarella, Jean-Pierre Jarier, Vittorio Brambilla e Henri Pescarolo.

Nel ’75 l’Alfa Romeo annuncia il suo rientro in F.1 come fornitore di motori del team Brabham e due anni più tardi viene presentato il “Trofeo Alfasud”, in cui anche la vettura “entry-level” della gamma Alfa viene impegnata nelle competizioni, così da rafforzare la tradizione sportiva del “Quadrifoglio”.
Quasi trent’anni dopo il Mondiale con l’Alfetta 158 di Nino Farina, l’Alfa Romeo nel 1977 decide di ritornare ufficialmente con una propria vettura nel Campionato del Mondo di F.1 al quale parteciperà, attraverso l’ Autodelta, fino al 1985, fornendo i propulsori anche all’ Osella fino al 1988.

1986: la FIAT e l’ultimo ventennio

Il 1986 è l’anno del cambiamento della proprietà, il terzo della sua storia: l’Alfa Romeo viene acquisita dal gruppo Fiat che con il suo successo della berlina alto di gamma “164” rilancia l’Alfa Romeo e lo stabilimento di Arese.

Negli anni Ottanta arrivarono i successi in Formula 3, dove l’Alfa Romeo ha vinto complessivamente, come fornitrice di motori, dieci campionati europei una ventina di campionati nazionali.

In questo decennio l’Alfa Romeo continuò la partecipazione ai rally con la 75 e la 33.

Tra il 1982 e il 1985, con la GTV6, l’Alfa Romeo conquistò altri quattro campionati europei turismo consecutivi.

Negli anni Ottanta la casa del Biscione si aggiudicò anche diversi campionati nazionali turismo grazie alle vittorie conquistate dalla 75.

Il 1992 segna l’esordio della 155 e il 1997 quello della 156, berline sportive incredibilmente vittoriose nelle competizioni a livello nazionale e internazionale nei campionati per vetture Turismo e Super Turismo, soprattutto nel campionato tedesco (DTM) dove si imposero con i piloti Nicola Larini e Alessandro Nannini che si aggiudicarono il titolo nel 1993.

La casa del Biscione si è aggiudicata, oltre alcuni campionati minori, quattro titoli europei turismo piloti dal 2000 al 2003 e tre campionati europei turismo marche dal 2000 al 2002.

LA SCUDERIA DEL PORTELLO ALFA ROMEO: LA STORIA CONTINUA!
La Scuderia del Portello fu fondata ad Arese il 3 febbraio 1982 nell’ambito del Centro Direzionale Alfa Romeo, come emanazione del brand meneghino, dall’adesione di una schiera di appassionati proprietari Gentlemen Drivers di Alfa Romeo, pronti a difendere in pista il glorioso passato agonistico del Biscione.
Il nome richiamava il quartiere della periferia milanese in cui erano sorti i primi stabilimenti dell’azienda, posta lungo la strada del Portello (così chiamata perché conduceva ad una porta minore del Castello Sforzesco di Milano).

Il team venne ideato come una struttura di supporto e di assistenza tecnica per i piloti che gareggiavano con vetture Alfa Romeo di cessata produzione, ma nell’atto costitutivo indicava come scopo anche la promozione del marchio, nonché la tutela del suo patrimonio storico e tecnologico, come contributo alla storia dell’automobilismo.
Divenne da subito la Squadra Ufficiale dell’Alfa Romeo per le competizioni di auto storiche.
Nel 1990 la Scuderia del Portello modificò il proprio statuto ed estese la sua attività anche al campo dell’automobilismo contemporaneo. In quest’occasione venne cambiato anche il logo, che assunse l’aspetto attuale rievocante la forma del radiatore dell’Alfa Romeo 1900.
L’attuale presidente è Marco Cajani e il Presidente Onorario è Arturo Merzario.
La Scuderia del Portello rappresenta in pista la “storia del Marchio Sportivo Alfa Romeo” Organizza e partecipa a grandi trasferte in ambito di gare Internazionali come la 24 Ore del Nurburgring , la London-Sydney Marathon e la London-Mexico Marathon, la 6 Ore di Spa – Francorchamps, la 24 Ore Le Mans Classic, il Grand Prix de Monaco Historique, Goodvood Revival, Goodwood Festival of Speed e molte altre ancora.
Grandi protagoniste vincenti, le Alfa Romeo della Scuderia del Portello e i suoi soci Gentlemen Drivers hanno partecipato alle competizioni più prestigiose di tutto il mondo, come la 1000 Miglia, la Parigi-Pechino, il FIA European Historic Challenger, La Carrera Panamericana du Mexico, il Tour de France, il Tour de Espana.

I suoi mezzi logistici e il parco delle prestigiose vetture marcianti dei suoi membri costituiscono l’unico “Museo Dinamico Alfa Romeo storiche da competizione ” esistente al mondo.

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